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Prima di darsi alla fuga

14/03/2013 | di Adelvis Tibaldi | in Opinions

PRIMA DI DARSI ALLA FUGA

PASSERA

DA IL VIA AL REDIPUGLIA UDINE OVEST

Con un colpo di mano degno dei regimi dittatoriali in fuga davanti all’esito elettorale, il Ministero delle attività Produttive ha approvato il progetto della Redipuglia Udine ovest nel complice silenzio dei partiti di regime.  Ne dà la trionfale notizia, non la TERNA, ma la solita società privata di consulenza che alimenta le veline del docile giornalismo di casa nostra. La notizia non è stata ancora confermata dal Ministero, tant’è che le sue odierne decisioni e dichiarazioni attengono unicamente l’elettrodotto Sorgente Rizziconi fra Sicilia e Calabria. In realtà la decisione è stata effettivamente presa in fretta e furia nella giornata di ieri approfittando di una opinione pubblica distratta dalle fumate papali. Non vi era nessuna ragione di accelerare i tempi, non vi è nessunissimo rischio di black out, nessun deficit energetico, eppure Passera, prima di tagliare la corda, incalzato dal successo del Movimento 5 stelle, ha preteso di farlo. La gravità del fatto non può e non deve essere sottovalutata: un colpo di mano fatto in ossequio al tradizionale servilismo dei Ministeri al volere della TERNA e alla loro non casuale reticenza ad emettere quel Piano Energetico Nazionale che avrebbe sottratto gli utenti all’arbitrio dei padroni dell’energia e ai ben noti ricatti occupazionali. Certo è che la notizia è di una gravità assoluta e, come tale, dovrà farsi carico della indignazione popolare e delle inevitabili reazioni del Comitato per la Vita del Friuli Rurale, sia sul piano giudiziario che politico. Ridicoli e surreali sono infatti i soliti richiami all’ammodernamento del sistema elettrico regionale, visto che le linee vecchie e pericolose per chi attualmente ci abita sotto, sono comunque da abbattere: a prescindere dal fatto che l’elettrodotto si faccia in aereo o interrato o altrove. Altrettanto penoso è il fuorviante richiamo ai piloni monostelo calcolati per velocità del vento ridicole e inconcepibili per le caratteristiche meteo della  nostra regione e che, in ogni caso, per essere meno visibili aumentano il rischio di collisione. Ma ciò che indigna più di ogni cosa è il richiamo al fatto che il ritardo alla realizzazione dell’opera abbia procurato 200 milioni di danno e – udite udite- che il medesimo sia stato addebitato alle bollette degli Italiani. Se confermata, è una notizia che ha tutto il sapore della truffa e come tale entrerà immancabilmente in tribunale. Esplicito è il suo intento ricattatorio e il fatto che se di addebito si tratta, la causa del ritardo è dovuta esclusivamente alla TERNA e ai compagni di merende che in questa Regione hanno brigato nel suo interesse, oltre a mettere la mani nei fondi regionali per coltivare i loro vizietti. Se danno vi è stato, quei 200 milioni di euro dovranno essere immediatamente restituiti agli utenti, e tali dovranno essere rimborsati dagli azionisti della TERNA . Mai come in questi tempi di miseria e di industriali che si suicidano perché non riescono a pagare l’energia, la TERNA realizza guadagni stratosferici e bilanci da far impallidire le maggiori società mondiali del settore. Hanno pensato di fare un colpo di mano e, immancabilmente, la TERNA si appresta ad entrare nella prossima tornata elettorale a fianco della Serracchiani e di Tondo che l’hanno sostenuta. Anche noi ci saremo con tutta la sete di legalità che ci ha sorretto nella ricerca della verità e delle migliori soluzioni tecniche. Visto che hanno saputo gambizzare il Movimento Friuli con l’arresto di Andrea di Caporiacco, non vi è alternativa alla indignazione di un popolo derubato della propria dignità. Sapremo come accogliere e contrastare quella santa alleanza appoggiando chi di dovere e con tutte le nostre forze riusciremo a cacciarla nel ruolo che compete ai traditori della Patria!

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