PREMIO PULITZER DEI SORDOMUTI
Comizio del centro sinistra e
quotidiani di regime
Il mondo sta cambiando, ma loro, imperterriti, hanno saputo resistere ad ogni tentazione. Scandali di regime, mortificanti bugie, nulla li ha fatti desistere dalle retta via, nulla ha potuto separarli dai parti dominanti. Ma il culmine si è avuto ieri al comizio di chiusura del centrosinistra in piazza San Giacomo. Erano in cento e dodici in tutto, compresi gli addetti ai microfoni e al vin brulè, e se non fosse stato per le bancarelle del pecorino sardo e dei salami vari, la piazza sarebbe stata un deserto: candidati, sindaci e consiglieri di area precettati a forza e qualche parente infreddolito…Nulla a che vedere con l’entusiasmo di altri tempi o con quello che nelle stesse ore stava montando in Piazza San Giovanni a Roma! Eppure, per la cronista del Messaggero -che è bene ricordarlo, rimane pur sempre veneto- “la piazza era riempita solo in parte”, il che è tutto dire. Tant’è che il cronista del Gazzettino ha persino rinunciato a parlarne. Eppure, dove le due testate si sono trovate in pieno accordo- non è la prima volta!- è stato nel nascondere la garbata contestazione inscenata dai Comitati. Nessuno dei presenti ha fatto a meno di notare il corteo dei Comitati che ha circondato la sparuta assemblea con tanto di bandiere dell’aquila patriarchina e lo striscione “ GIU’ LE MANI DALLA TERRA”. Né hanno potuto fare a meno di subire il loro continuo girotondo a significare l’incruento assedio di una Gerico arroccata in sé stessa, pur sempre imparentata con quelli del Monte dei Paschi, insensibile al nuovo e, insieme, convinta di possedere un diritto di prelazione, un diritto acquisito e il consenso di una stampa servizievole, già pronta a saltare sul carro del vincitore. Una Gerico che non a caso ha voluto candidare quel tal Lodovico Sonego cui dobbiamo i più paranoici progetti che mai mente umana ha preteso di realizzare in questa Regione: il cementificio di Torviscosa, le Casse di espansione sul Tagliamento, la TAV, la Cempello Gemona, l’Autostrada dell’Alta valle del Tagliamento, la Manzano Palmanova, l’elettrodotto Redipuglia Udine Ovest, l’elettrodotto della Carnia, la centrale di Somplago, l’elettrodotto del Carso, il rigassificatore di Zaule… tanto per citarne alcuni. Quel tal Lodovico Sonego il cui bullismo ha contribuito non poco alla sconfitta di Illy e che pure oggi si ripresenta con la boria di sempre. Un assessore che è riuscito ad alimentare, e persino giustificare, i programmi della fallimentare giunta Tondo. Né si può dire che la Serracchiani abbia preso le distanze da quelle paranoiche pretese, tant’è che nel suo misero intervento di chiusura non ha fatto che parlare di Berlusconi, non facendo altro che il gioco di questo impresentabile soggetto, tanto abile da farsi tenere sulla cresta dell’onda dalle critiche, anziché dalle proposte. Tutti si sono accorti della contestazione, ad eccezione delle due candidate del SEL che si sono aggregate scambiandolo per un trenino di fine festa. Tutti, anche i cronisti dei quotidiani regionali. Il non averne parlato è la riprova di una censura odiosa.
E ALLORA? CACCIALI: IL VOTO PUO’ RENDERE LIBERI NOI E LA STAMPA!