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NUOVO ECOMOSTRO A CIVIDALE

21/02/2013 | di Adelvis Tibaldi | in Opinions

Il frutto del peccato e dell’omertà regionale ha atteso il momento giusto per rinascere. Il megaelettrodotto della TERNA è in arrivo e, mentre il Comitato per la Vita del Friuli Rurale è l’unico ad agire, i politici di destra e di sinistra starnazzano, ma nulla hanno fatto per impedirlo.  Da lunghi anni il Comitato ha denunciato l’incombente elettrodotto Okroglo-Udine ovest, ovvero il suo temporaneo occultamento, studiato ad arte per avere il tempo sufficiente a fare passare l’altro ecomostro: il Redipuglia-Udine ovest.  Ora la città con la medaglia dell’Unesco si risveglia perché un comitato di contadini non ha dormito e, per essere stato l’unico ad accorgersi del Piano di Sviluppo del padrone incontrastato degli elettrodotti italiani, ha suonato l’allarme ed ha elaborato una ferma opposizione, inviata ai Ministeri e non di meno alla Comunità Europea.  Il documento, inoltrato nei tempi assegnati dalla Gazzetta Ufficiale, non lascia spazio alle illazioni e dura è la sua accusa nei confronti di uno Stato reticente che lascia fare, tanto da mettere la TERNA SpA nella assurda condizione di farla da padrone e di fissare le regole del gioco. Con uno Stato che non redige il Piano Energetico Nazionale da 24 anni, tutto diventa possibile e, mentre le bollette energetiche degli italiani sono fra le più care al mondo, il concessionario incaricato di trasportare l’energia naviga nell’oro!  Non si tratta solo di invertire una tendenza paranoica, ovvero di rimettere allo Stato la funzione di arbitro e guida che gli compete, ma anche di reimpostare il modello energetico nazionale: basato non più sulle mega centrali e sui mega elettrodotti, bensì sulle energie rinnovabili e sulle “smart grid” cioè su di un sistema regionalizzato che stimola il comportamento virtuoso dell’utente. Si tratta, in buona sostanza di liberare il mercato alla vera concorrenza e all’innovazione, non certo ai monopoli che producono rendite di posizione e impediscono lo sviluppo.  Il documento è a dir poco spietato nell’affrontare le colpevoli omertà e la spirale viziosa costruita ad arte, prima per occultare il nuovo elettrodotto, poi per farlo imporre con l’artefatto pretesto che a volerlo è l’Europa.  Insomma, l’Okroglo-Udine ovest arriva in una Regione che ha già dato prova di aver rinunciato alla propria autonomia, che tratta le questioni strategiche nelle trattorie romane, che vara una legge sull’energia fatta apposta per avvantaggiare i potentati, eppure subito impugnata per le evidenti, innumerevoli obiezioni di incostituzionalità. Una Regione che, nelle sue molteplici componenti politiche ha già dato ampia prova di arrendevoli consensi con il Redipuglia-Udine ovest, non farà fatica ad approvare anche l’Okroglo- Udine ovest.  Il Comitato per la Vita del Friuli Rurale si appresta a informare gli abitanti dei territori attraversati, così come ha sempre fatto, incurante delle complicità e delle ostilità della classe politica regionale. Tutti avranno modo di valutare i fatti per ciò che sono, per capire i valori in gioco, le finalità di una linea gigantesca che stimolerà la costruzione del raddoppio della centrale nucleare di Krsko e finirà in piena campagna insieme all’altro inutile ecomostro proveniente da Redipuglia.  Anche in questo caso vedremo se a sostenerlo si prodigheranno i leader dei maggiori partiti regionali, il padrone della Danieli e l’onniscente capo della CGIL.  PS il testo delle osservazioni è contenuto nel facebook del Comitato.

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