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Elettrodotto Okroglo-Udine Ovest

06/04/2013 | di Adrian Cescje | in Opinions

Un gigantesco elettrodotto della TERNA passerà attraverso le valli del Natisone e gli abitati a nord di Udine e, mentre il Comitato per la Vita del Friuli Rurale è l’unico ad agire, i politici di destra e di sinistra starnazzano, ma nulla sanno e nulla fanno per impedirlo.

Da lunghi anni il Comitato ha denunciato l’incombente elettrodotto Okroglo-Udine ovest, ovvero il suo temporaneo occultamento, studiato ad arte per avere il tempo sufficiente a far passare l’altro ecomostro: il Redipuglia-Udine ovest.  Ora, Cividale, città dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, si deve svegliare dal torpore, accorgersi delle conseguenze derivanti dal nuovo Piano di Sviluppo della TERNA e della opposizione manifestata da un comitato di contadini che, a differenza degli amministratori locali, non ha dormito ed ha elaborato la sua ferma contrarietà, inviata ai Ministeri e non di meno alla Comunità Europea.  Il documento, inoltrato nei tempi assegnati, non lascia spazio alle illazioni e dura è la sua accusa nei confronti di uno Stato reticente che lascia fare, tanto da mettere la TERNA SpA nella assurda condizione di farla da padrone e di fissare le regole del gioco. Con uno Stato che non redige il Piano Energetico Nazionale da 24 anni, tutto diventa possibile e, mentre le bollette energetiche degli italiani sono fra le più care al mondo, il concessionario incaricato di trasportare l’energia naviga nell’oro!  Non si tratta solo di invertire una tendenza paranoica, ovvero di rimettere allo Stato la funzione di arbitro e guida che gli compete, ma anche di reimpostare il modello energetico nazionale: basato non più sulle mega centrali e sui mega elettrodotti, bensì sulle energie rinnovabili e sulle “smart grid” cioè su di un sistema regionalizzato che stimola il risparmio e quindi il comportamento virtuoso del cittadino. Si tratta, in buona sostanza di liberare il mercato alla vera concorrenza e all’innovazione, non certo ai monopoli che producono rendite di posizione e impediscono lo sviluppo.  L’Okroglo-Udine ovest arriva in una Regione che ha già dato prova di aver rinunciato alla propria autonomia, che tratta le questioni strategiche nelle trattorie romane, che vara una legge sull’energia fatta apposta per avvantaggiare i potentati, eppure subito impugnata per le evidenti, innumerevoli obiezioni di incostituzionalità. Una Regione che, nelle sue molteplici componenti politiche ha già dato ampia prova di arrendevoli consensi con il Redipuglia-Udine ovest e non farà fatica ad approvare anche l’Okroglo-Udine ovest.  Il Comitato per la Vita del Friuli Rurale ha invitato tutti i sindaci a mobilitarsi e si appresta a informare la popolazione con assemblee pubbliche. Tutti avranno modo di valutare i fatti per ciò che sono, per capire i valori in gioco, le finalità di una linea gigantesca che, oltretutto, riuscirà a stimolare il raddoppio della centrale nucleare di Krsko e finirà in piena campagna, insieme all’altro inutile ecomostro proveniente da Redipuglia: ma solo per il momento, visto che dovrà proseguire verso il Veneto! Anche in questo caso non mancheranno di sostenerlo i giornali prezzolati, i leader dei maggiori partiti regionali, qualche industriale in vena di ricatti occupazionali e i soliti furbi.

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